Stagione nuova, squadra nuova, divise nuove, allenatore (semi)nuovo: una bella ventata di novità in casa PM! Quello che non cambia, ahivoi, è l'appuntamento settimanale con questa rubrica: fatevene una ragione, il mio ego deve essere alimentato in qualche modo... e poi lo so che voi siete lì ad aspettare!
(foto di Dario Cechet) |
Come sia andato il derby d'esordio con Fogliano lo sanno tutti: preferisco parlare di un qualcosa che è successo nel dopopartita.
Alle 22.45 di sabato sera mi arriva un messaggio che recita "Bravoni cazzo! Un abbraccio de cuor!": in questo periodo si è molto parlato dentro la squadra di cosa voglia dire essere PM, ricercando una frase che sappia esplicitare in poche parole lo spirito di questa società. Tante idee sono venute fuori, tante interessanti, ma credo che questo messaggio spieghi meglio di mille discorsi il senso di sentirsi parte di un gruppo, di questo gruppo. Il gruppo PM non è fatto solo dai dodici (undici, sabato) che indossano la divisa: è fatto anche da chi, infortunato, arriva un'ora prima della partita in palestra e mi chiede fino a quando può stare a bordo campo, per contribuire modo suo al riscaldamento. E' fatto da chi alla prima partita in assoluto con questa maglia ha scavato nell'armadio per tirar fuori la felpa di squadra ed indossarla fiero. E' fatto da chi pur non giocando, tre quarti d'ora prima è in spogliatoio per ascoltare il coach e per fare assieme ai compagni l'urlo. E' fatto da chi prende un treno per essere presente alla prima, incazzato perché la vita l'ha portato un po' lontano da qui e gli impedisce di giocare, almeno per quest'anno. E' fatto anche da chi ha fatto due allenamenti ed è venuto in spogliatoio nel dopogara a salutare tutti. E' fatto da chi per quest'anno non c'è, e mi manda messaggi alle 22.45 per farci capire che lui di questo gruppo fa parte sempre e a pieno titolo: non l'ho fatto sabato, ti ringrazio adesso, Zuc.
Vi era stato chiesto di divertirvi, siete andati oltre: vi siete divertiti, avete vinto, avete divertito. Sappiamo che non abbiamo fatto ancora niente, sappiamo che è solo il primo passo: ma è stato un ulteriore passo dentro un gruppo, dentro IL gruppo PM.
A ognuno di noi la scelta di esserci o meno.
...e comunque, forza PM!
PS: faccio uso privato del mezzo pubblico... e ringrazio subito, a inizio stagione, chi ha la pazienza di sopportare e supportare i miei deliri digitali, i miei nervosismi prepartita e le (spero poche) incazzature postpartita. Ma anche questa persona ha capito a fondo cosa significhi essere PM: in fondo, è lei che ha coniato il BePM...
2 commenti:
complimenti per la vittoria. ma a me hanno insegnato che essere PM è anche dare una mano fuori dal campo. come mai ho visto sempre gli stessi preparare le cose prima della partita e mettere a posto dopo? nessuno tra quelli fuori rosa poteva aiutare?
inoltre complimenti per l'iniziativa, anche se poco pubblicizzata su siti e commenti...
Polemico.
Le polemiche mi sono sempre piaciute: io sono un gran (bel?) polemico. E ritengo che le polemiche -qualora esse siano articolate e motivate- possano essere estremamente costruttive.
Ritengo anche che se una persona vuole muovere qualche critica a qualcosa su un mezzo aperto qual è il nostro blog, sia assolutamente libero di farlo (non scriveremmo qui, altrimenti): quello che stride è l'anonimato. Caro "polemico", io e tutta la società accettiamo ogni critica e siamo pronti a metterci in discussione: meglio sarebbe conoscere chi ci muove critiche.
Giulio Gregori
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