Di campi, nei nostri campionati, ne ho girati parecchi, in D come in C2, da arbitro come da appassionato: e sono sincero quando dico che un pubblico caldo come il nostro l'ho visto molto di rado. Credo che scendere sul parquet con una curva che urla, che ti incita, che fa un fracasso infernale, che sventola bandiere biancoblu sia una spinta notevole: può essere (è) un fattore che può risultare determinante, che può "spaventare" gli avversari, sicuramente non abituati a giocare in un simile casino.
E ci ha fatto un gran piacere vedere le magliette BePM far l'occhiolino in quella curva, perché significa che il messaggio è arrivato, che anche voi vi sentite parte di questa squadra, gioite con noi nella stessa misura in cui soffrite con noi.
Però... c'è un però...
Una cosa non mi è piaciuta, non ci è piaciuta: sentire il tifo cambiare, passare dall'esser per qualcuno all'essere contro qualcun altro. Non serve insultare, non serve sbeffeggiare l'avversario (giocatore o arbitro, cambia davvero poco): sono sicuro che nessuno di voi venga in palestra per sfogare i nostri istinti più bassi... Siete arrivati in palestra per seguire l'amico, il moroso, il cugino, l'amico che è venuto a vedere la partita dell'amico: un po' alla volta, questi ragazzi che danno l'anima in campo vi hanno appassionato, vi hanno coinvolto e allora non c'è più stato bisogno di una scusa, per passare il sabato in via Baden Powell. Siete diventati tifosi, nostri tifosi, e siamo contentissimi di avervi, in qualche maniera, conquistati.
Noi abbiamo bisogno di voi, adesso più che mai, ma se volete (e spero lo vogliate) esserci d'aiuto, se volete darci una mano vi chiediamo una cosa soltanto: la prossima partita, fate casino, fatene ancora di più, picchiate su quei tamburi fino a farvi venire i calli alle mani. Ma fatelo con uno scopo ben preciso: tifate PER la PM. Perchè anche questo incarna il nostro spirito, il nostro modo di vivere la pallacanestro.
BePM!
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