giovedì 9 maggio 2013

Punto G!

Accorrete signore e signori! 
Domenica andrà in onda il nuovo episodio dell'avvincente serie "Picchia un Quargnal"! L'appuntamento è fissato per le ore 18:00 nel teatro della Verde. Come dite? Vi siete persi la prima puntata? Ve la riassumo in pochissime parole: sul rettangolo di gioco il nostro giovane protagonista si fa prendere a pugni dai lunghi avversari, continuando imperterrito a cercare lo scontro fisico e incurante della latitanza dei compagni di squadra, che ben si guardano dall'intervenire in suo soccorso. Poco si sa della prossima puntata, gli autori sono stati bravissimi a non far trapelare alcun particolare: sembra però che Marchetto abbia in serbo qualche interessante spunto (poli)tecnico... Chissà, magari domenica qualche compagno metterà gli attributi in aiuto del numero 4 biancoblu (e della causa PM, anche...)
Dicono che un'immagine valga più di mille parole: a lato potete vedere la disperazione del capitano leggendo lo scout di gara2... e quel caffè (che si sappia) era corretto, tanto era forte lo sconforto di Scottie. 

Ho fatto una scelta: domenica niente caffè, ma una buona dose di tranquillanti unita a un rituale zen prepartita per mantenere la calma ed evitare simpatici alterchi con i dirigenti avversari (sì, proprio con quello lì, quello che mi ha aperto un mondo sul concetto di insulto).

35 anni fa veniva ucciso Peppino Impastato, e tutti ci ricordiamo i suoi 100 passi come il simbolo della voglia di lottare: nel nostro piccolo, domenica, facciamo i nostri 100 passi per vincere, per continuare questa stagione che è e rimarrà fantastica, qualsiasi sia il colore del referto. I nostri 100 passi per andare alla caccia di un sogno che vi siete meritati ogni giorno, da fine agosto ad oggi, in ogni allenamento, in ogni partita, in ogni goccia di sudore versata (prendete esempio da Capo: più di 20 kg di sudore versato!)

BePM!

PS: leggo in rete che il CONI ha espresso disappunto per i fischi che, su tutti i campi, hanno accompagnato il minuto di silenzio in memoria di Andreotti. Senza azzardarmi a dar giudizi sulla scelta del CONI, mi permetto di dire che come non concepisco gli applausi in queste circostanze, non concepisco nemmeno i fischi. Prendiamo quel minuto come un momento per canalizzare le nostre energie, per focalizzarci ancora di più sul nostro obiettivo. E poi, se volete far un pensiero in memoria di chi non c'è più, di chi pensate possa meritare un minuto di silenzio ogni giorno, l'elenco è lungo...

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